Senza titolo 279

Di sfuggita. Terzo enver-podcast su Blow Up radiozine.

Fioccano intanto le mie supplenze in diretta radio: domani dalle 12 alle 14 si conclude il primo ciclo (anche in streaming), ma già si parla di altre dirette, in altri orari più congruenti con la possibilità di avere i pasti a casa, forse dalla prossima settimana, forse senza salire a Padova…

Intanto mi hanno nominato nella giuria della sezione videoclip relativa al Mestre Film Fest del 13 ottobre: con me, l’amico cantautore Luca Bassanese e -udite udite- Oliviero Toscani. Chissà di quali argomenti parleremo in conclave…

Discovery. La speciosa Daniela avanza questi My Second Surprise: ormai dopo i bolognesi ho smesso di porre mano alla pistola davanti ai gruppi che cominciano per My, prefisso tipicamente emo… Bene, il loro folkpop si fa ascoltare assai volentieri nell’album "Avoidance as a way of life", in free download. Spicca la cover di "This is ain’t love" di Spiller…

Mentre su myspace tale Julien Doré mostra come si possono coverizzare, sempre in folkpop, Moi Lolita e Freed From Desire (Gala)…

Istruzioni per il singolo perfetto. Dalla mailing list di SonicBids: "If your music is pop, rock, alternative or R&B, keep the introduction under 10 seconds in the songs chosen to be singles. Reach the chorus between 38 and 42 seconds. In rap, reach the chorus around the 58 second mark, since the verses are traditionally longer than in pop. Keep the song’s total time to under 3:30. I recommend this arrangement: Introduction, Verse One, Chorus, Verse Two, Chorus, Bridge/Solo and the Chorus again". (Eugene Foley, "Artist development – A distinctive guide to the music industry’s lost art").

I-dentici. Dopo George Best e il Dariella, Pato e Le Luci Della Centrale Elettrica.

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