Senza titolo 155

Come sempre, ai concerti hype c’è sempre quello che scommette sul sicuro, tipo che il primo goal a porta vuota, giovedì al Vox, lo segnerà una Mezzala col Numero6… per farla breve, we’re glorious to say that

Numero6 supportano Belle And Sebastian
(aggiungere brividi fra le singole lettere delle ultime tre parole, please)

nella data di Nonantola…

Dovrei parlare di Almodòvar. Che mi ha deluso, alè via il dente via il dolore. Una storiella poco credibile -come le altre, sì- ma che non è riuscita nel compito di farmi star male come le tre precedenti. Le domande ovvie non vengono poste, manca di una supervisione registica come se l’avesse diretto un fan di Almodòvar in vena di manierismo volontario: le eccellenti prove di Carmen Maura e Penelope Cruz non salvano ai miei occhi una pellicola più materna che femminile -come invece le altre- fondata sulla Weltanschauung ancestrale della donna-solo-come-madre, per me inaccettabile. Nemmeno i tradizionali tòpoi degli ultimi film del mitico cineasta (la pioggia, il teatro, la presenza transgender) si palesano a qualificarlo. Il fatto che al cine più di qualcuno ridesse mi è parso vieppiù insopportabile, nonostante sullo schermo corressero immagini che avrebbero dovuto suscitare reazioni diverse e interrogativi taciuti.
So di andare controcorrente, ma non sapete quanto avrei voluto scrivere parole diverse, dato l’amore per quanto aveva fatto in precedenza. Alla fine, di Almodòvar ho parlato.

Train de vie. Sicilian* tutt*, domenica il destino della vostra cara regione si decide in maniera abbastanza definitiva. Se le elezioni politiche avessero preso un’altra piega, si poteva pensare a un successo alla portata di Rita Borsellino. Invece la strada è in tremenda salita, e una rete di isolan* emigrat* per ragioni di lavoro o università ha allestito un servizio che a quanto mi consta non ha precedenti: un treno che solcherà tutta la penisola e porterà a votare quant* avranno il senso civico e la speranza di cambiare le cose. Sono gli ultimi giorni, il treno parte giovedì e il biglietto costa solo 5 euro: ogni info qua. Chi abita a Roma non ha invece da temere il rischio inesistente di mancata riconferma del sindaco twee…

"Se te la ricordi allora non c’eri". Interrompo la serietà per annunciare un bellissimo evento in zona Verona: il 10 giugno a San Michele Extra, ‘Sagra della vigna’. La kermesse si fa annunciare da un blog in wordpress nel quale ho trovato un post simpatico.

Dormono dormono sulla collina. Dove vanno a finire i myspace abbandonati o chiusi.

Music :: non stop.
Segnalo l’inizio della stagione dei festival: a Mira (Riviera del Brenta) dal 26 maggio al 2 luglio si tiene l’ottava edizione di Tam Tam, a cura dei fioi della Srazz. Per l’indiependenza, appuntamenti clou il 7 giugno coi Giardini Di Mirò -prevista la mia presenza ai piatti,  e grazie per l’attestato (parte sinistra dello schermo)- e il 21 dello stesso mese con Yuppie Flu, che hanno di recente editato un ‘promo digitale‘ su Rockit contenente fra le altre una bella cover di "Cue the strings" dei Low…

Sempre ai primi di giugno a Padova, ASU e Pulse daranno vita all’ormai consueto Summer Student Festival: quest’anno non più agli istituti universitari di via Trieste (Piovego), bensì al Parco Fistomba. Non è ancora disponibile l’intero cartel, ma già si sa che venerdì 8 saranno sul palco Amari e Le Man Avec Les Lunettes. Anche qua, prima delle partite a tennis e dei bassi di polvere, darò fuoco alle polveri dello spinning.

Per terminare la subdola rassegna-digei set, fa piacere essere ostetrici del parto di ‘SundaySunday!’, aperitivo domenicale in osteria ideato da Onga e Fred. La mescita in questione è "Da Tochetto" a Montebelluna, le domeniche sono quelle estive, e il digei prima/dopo il live di Stop The Wheel (18 giugno, ore 18-22) sarò io. Insomma ce le facciamo e ce le suoniamo: ogni info qua.

Comincia il 16 giugno, per terminare un mese dopo, il tradizionale festival di Radio Sherwood: abituati a Calexico e Arab Strap, il cartel principale è discutibile (sono il primo a dirlo, d’altronde le possibilità erano queste dati i cachet vorticosi che impazzano e impazziscono quest’anno), ma qualificativo è spazio al megaraduno indie nei giorni di sabato 24 e domenica 25 giugno, con ventiquattro bands non solo venete, molte interessanti, divise su due palchi e in azione dalle 19 alle 24, più almeno sette digei (e stavolta no, che avrò da fare nell’organizzazione). In settimana i dettagli di "Indie Attack!"

Intanto è in pieno corso, fino a domenica (termineranno Scuola Furano), il Red Lounge Festival dentro "Soqquadro in Cucina", spazio di Palazzo Magnani in Reggio Emilia deputato alle interazioni con la musica dal vivo e il djing. Fra i tanti ottimati dei cavi, si ritagliano un posto in bella vista i soliti noti con in più la piccante nouveauté di Enrico Fontanelli a spandere selezioni. Se qualcun* esce dal Vox estasiat* dalla performance di Stuart Murdoch e volesse allungare colà la notte, mi tenga in parte un paio di posti auto… 😉

Nasce Sleeping Star, nuova label filiata da esperienze maturate in seno a Lain Records (Fazi Editore), nel nome di Nikki Sudden ed Epic Soundtracks. La prima uscita sarà "Dreams", il debutto del progetto elettropop parallelo di Erlend Oye conosciuto come "The Whitest Boy Alive": a breve sugli schermi dell’Enoteca…

Cinque pezzi facili.
James Legeres dev’essere uno che ne sa. Altrimenti non curerebbe la risoluzione dei files che mette in sharing e non si lambiccherebbe con gainsbourguismes sostenuti come ‘The warrior‘… (notevole anche ‘The parrot’s death’). Delikatessen.

Curioso moniker fintotwee (se non nel logo) per Kissing Cousins, fautori di un pop novanta sulla soglia del club, indeciso se entrare. Tre brani frangettati e la perla ‘We ran‘: Pulp & Mary Chain.

Monotreme si sta configurando come l’etichetta del periodo: gran parte del merito per la conoscenza che ne ho potuto avere spetta a Capitan Giuseppe, che giusto oggi magnificava i lavori nuovi alle porte (Aaron Stout e soprattutto The Low Lows). La label dei 65daysofstatic dopo l’immenso Barzin (fra i dischi dell’anno, al momento) sforna dei magnifici popper californiani a nome Thee More Shallows: il piccolo sampler di quattro pezzi sputa meraviglie, un improbabile delirio Eels + i Sigur Ros che però a casa dei Grandaddy non trovano stranamente un organo… Bello tutto, ma eccelle ‘2 AM‘…

Certi suoni spaceage non mi daranno mai repulsione: come The Humming Airwaves, anche l’esperto Jean Jacques Perrey ci dà dentro col concetto di Amazing New Electronic Pop Sound  : qua un esempio.

Tautologie: The Internet vengono dal pianeta Pazzia e fanno unicornate della penultima ondata. Come questa tuffghosty & monocorde ‘TSA‘. "Guitar and electronic sh*t, vocoder & scrap metal"…

Rimasugli. Ci sarebbe da dire qualcosa su: Venus, Fumisterie, Cappello A Cilindro, Solitario Bit, Egokid e Controluce, e da comporre un monstrum critico che ho in mente. Per evitare che appunto vengano ridotti al rango di rimasugli, discorrerò ampiamente la prossima volta…

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