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I’m into spinning! Ieri come ogni giovedì ho musicato il Vapore, lo storico locale di Marghera. Da un mese vengono comitive di stranier*, giovani, dal vicino albergo cheap da cui di giorno partono per Venezia centro storico (10 minuti di bus, 5 di treno). Momenti clou: una coppia si è baciata su Against the tide dei Radio Dept. ,e a mezzanotte è arrivata una sosia congruamente credibile di Rachele dei Baustelle. Ho levàti gli occhi dalla consolle, ho sussultato, e sconvolgendo la playlist ho passato lo ye ye, nella speranza disillusa che fosse lei.

Ad uso de’ curios*, e di Elrocco che me l’ha chiesto, pubblico non un trancio di scaletta (ho performato per 3 ore e mezza…), ma la tracklist della compila settimanale che offro al locale e resta in ascolto. Questo perché è esplicativa dei generi che passo (grossolanamente: lounge, indiepop, electro).

Piero Piccioni, Marcia di Esculapio # Richard Cheese, Yellow #Alessandro Alessandroni, Di tressette ce n’è uno # Jula De Palma, Oh Alfredo # Giulia Alessandroni, La notte più lunga del diavolo # Franco Godi, Commercial for Fernet Branca 1964 # Mina, La pioggia di marzo # The Butterflies, It’s easy # Arkestra One, Train to Machu Pichu # Man Sueto, Suono vecchio (Irma records) # Broadcast, Pendulum # Blonde Redhead, Luv machine # White Town, Fairweather friend # Morrissey, Irish blood English heart # Diva, Caffè corretto # Marco Paolini e i Mercanti di Liquore, Sette fratelli # Sr. Chinarro, A la luz de dos velas # The Shins, Saint Simon # Kings Of Convenience, Drop (Cornelius remix) # Dani Siciliano, Come as you are # CocoRosie, Not for sale # Air, Electronic performers # Nitrada, Fading away.

Naturalmente, quando opero live, utilizzo diversi gradienti prima di cambiare genere: l’effetto è quello di un treno che porta da un posto all’altro senza che ce ne si accorga. Per esempio, ho passato anche Bacalov, Rosemary Clooney, Gainsbourg, France Gall, U.N.P.O.C. ,Bang Gang, The Concretes, Nancy Sinatra, Numero6, Hepburns, Lambchop, Mice Parade, Sebastien Tellier, Mucca Macca, Guther, Studio Davoli, Yellow Magic Orchestra, Pecksniff… ad libitum.

Colleziono canzoni come fossero figurine Mira Lanza (ecco cosa mi ha portato a pensare il download del relativo carosello con l’olandesina!): negli anni settanta le tenevamo in borse della spesa, ben chiuse, una volta tolte dai detersivi si moltiplicavano, giurerei procreassero tra loro, erano da cinque a mille punti, col loro bel catalogo per ricevere omaggi pacchiani, io la mamma e la nonna le compulsavamo, le annodavamo con elastici, erano un patrimonio. Così oggi è vissuta la musica (meglio, gli mp3) in casa mia. Chissà se valgono dei punti, e se ci posso acquisire qualcosa.

Stasera rientro a Imagina, il posto che mi piace di più. E domenica mi prodigherò al matrimonio baustelliano dell’anno.

Confusione. Please qualcun* mi mandi all’indirizzo [email protected] le foto con acclusa sintetica bio di Alessia Mancini, Alessia Fabiani e Alessia Ventura. No, perché io non le distinguo. Anzi, proprio non le identifico. E dovrei ricorrere almeno al ‘moglie di’ o ‘fidanzata di’, e si aggiunge il nome del calciatore o divo da reality show di turno. La Blasi dice che la gente molto bella è tutta uguale. Suppongo che queste non siano proprio così eccezionali da non esserlo.

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