Senza titolo 14

Auto- da sé. E’ andata anche la Giornata della Repubblica, e i geniali noglobal non si sono lasciati perdere l’occasione, a dieci giorni dalle elezioni, di fare un favore al Porco (replicando dopodomani, allora con motivazioni parecchio stringenti in verità). Ora il capo avrà buon gioco nel dire che questi mattacchioni non hanno a cuore la nazione, con qualche fondo di verità, stante che la repubblica nacque dalla Resistenza e non da una concessione sabauda, e che -tengo a ripetere- la sua potestà non appartiene al suino medesimo. Contestare così, in quella maniera dozzinale, quando sarebbe stato assai più efficace far notare coi mezzi della satira come nel giorno consacrato alla Repubblica, sostanzialmente l’Italia è ridotta a monocrazia, se non a monarchia. Ma questi personaggioni, che fra l’altro scelgono appunto di non chiamarsi comunisti, dell’Italia e delle sue tragedie se ne fregano, il Chiapas e il medio oriente sono i loro orizzonti. Splendido, in questo, l’about del blog di Pompeo che cita Natalino Capriotti del Mucchio.

Si discorreva di autopolio. Da qualche giorno, e stupisce nessuno lo faccia notare, si può parlare a buon diritto di duplice monocrazia: l’inedita concentrazione repentina in seno a Luca di Montezemolo della massima carica confindustriale e della massima carica Fiat crea visibili scompensi in seno alla classe dirigente. Al di là delle valutazioni sulle capacità del personaggio in questione (non mi risulta sia mai stato questo grande capitano d’impresa con esperienza in rilancio nel mercato, anzi l’unica volta che qualcosa è stato messo sotto la sua diretta responsabilità, ovvero la Juve nel 90-91, non si andò manco in coppa Uefa…), è lampante una situazione di conflitto, per esempio quando questo governo o il venturo dovessero riproporre incentivi del carattere di una rottamazione, che dal lato Fiat sarebbero naturaliter caldeggiati, mentre dal versante corporativo dovrebbero essere frenati in nome del libero mercato –in realtà se c’è un Paese in cui gli industriali ancora attendono come manna l’aiuto pubblico, fosse anche solo per alimentare il consumo interno, è proprio l’Italia.

E per alimentare il consumo interno necesse ripristinare la scala mobile, o elevare sensibilmente gli stipendi da lavoro dipendente, e introdurre il reddito di cittadinanza. Tutte istanze di autentica sinistra che ovviamente i riformisti, intenti a non dispiacere Maastricht e Vaticano, si guardano bene dall’avanzare. Desta perplessità il meccanismo perverso secondo il quale è stato sufficiente al Cordero ex Fenech di scostarsi di poco dalle valutazioni governative in materia di economia, per farne un paladino di certa sinistra annacquata, al pari del supergovernatore Fazio, fior di liberale quando si mette contro Tremonti, affamatore (ma lo dicono sottovoce…) quando spinge sull’acceleratore dello smantellamento del welfare. Sono forse dei ‘nostri’? Difendono i nostri valori, proteggono il nostro elettorato che poi siamo anche noi stessi, trentenni precari di cultura medioalta e disillusi? E’ anche per simili contraddizioni che né i Dalemas, né –vedi sopra- i subcomandanti avranno il mio augusto consenso europrovinciale.



Auto- da me. Mi pavoneggio indicandovi dove potete seguirmi nel w/e che inizia domani… in alcuni casi varrebbe la pena partire da molto lontano

giovedì 3 (domani) @ Vapore, Marghera (bossa, Jap pop, toy pop, musiche del velluto, 360°folk). Dalle 21:30 all’una, ultimo episodio stagionale > da venerdì 18 si trasloca allo stand Vapore in seno a Marghera Estate Village.

venerdì 4 @ Galleria Imagina, Venezia (bedroom pop, twee pop, space age pop, indietronica, vintage). Dalle 19 all’una. Let’s spriz together, fra impresari d’arte e giornalisti, studentelle erasmus e turisti bostoniani.

sabato 5 @ Piccolo Festival della Letteratura, Bassano del Grappa. Una tre giorni di readings e incontri che inizia venerdì coi Wu Ming, prosegue sabato con La Qualità Dell’Aria (racconti editi Minimum Fax) e Giancarlo de Cataldo (Romanzo Criminale), e termina domenica con Gianfranco Bettin, Tiziano Scarpa e l’attesissimo Aldo9.

A me toccherà introdurre agli spriz gli astanti, dalle 18 di sabato, prima delle letture di Raimo, Parrella, Lagioia et coetera; per poi riprendere a sonorizzare nell’intervallo tra questo ‘set’ e quello del romano De Cataldo, autore di un celebrato romanzo di cronaca sulla banda della Magliana e la malavita a Roma negli anni che furono. Il tutto si svolge a Palazzo Bonaguro, nel pieno centro della bellissima città pedemontana, e va da sé che saremo permeati e pervasi dal Torcolato di Breganze di recente indicazione Doc. Per ulteriori informazioni :: [email protected]



update ::: Avete presente quel gioco nel quale ci si deve fissare reciprocamente negli occhi, serissim* e compunt*, senza fare smorfie con la faccia, e perde il/la prim* che ride in faccia all’altr*? Ebbene, non mi era mai capitato di perdere, a mia memoria. Doveva venire una temeraria siciliana –che casualmente è la mia partner- a farmi soccombere vergognosamente… Sto diventando vecchio, chiacchiero chiacchiero e poi perdo le mie roccaforti, e con loro il puntiglio di dolermene senza un mezzo sorriso. L’accondiscendenza non mi si addice, la carogneria nelle piccole sfide era la mia cifra.

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