Dal faro. Quando non…

Dal faro. Quando non è più sostenibile lo scontro, l’ostacolo, la frustrazione, tutto quello che si vuole è rifugiarsi in un faro, il più isolato possibile. Nella costa portoghese, in una gelida baia d’Islanda, nella mia laguna. Unica compagnia un cane. Un pc con connessione flat, una dispensa frugale ma mai sprovvista di vino di qualità, tutti i miei dischi e mp3. Candele e incensi. Medicine. Ogni tanto la calata presso gli Urbanizzati a far provviste. Ogni tanto, su impulso dell’autoescluso, l’invito a qualche amico per parlare degli eventi, di pallone, di donne. Una finestra che dà direttamente sui flutti. Così mi sento da tempo. E mi piace. Perchè fuori piove, è un mondo freddo.

Dal Faro è enoteca. Non solo una carta di nèttari, ma un convivio di gente simile a se stessa, che si stima e si vuole bene. Che organizza come factory quelle impercettibili variazioni dello status quo che sogliamo chiamare arti. Che discetta di come cambiare per via illuminista questo porco mondo. Che cazzeggia attorno alle ultime e meno ultime storie dei musicanti, dei cineasti, dei letterati, e si scanna (à la Brera, però) dietro allo sport e al tifo. Attorno a un tavolaccio di legno secolare, su impulso di chi l’enoteca la tiene aperta come fosse il http://www.caffeletterario.org sempre sognato. Un bàcaro veneziano o un’osteria bolognese, con qualcosa in più. Clienti abituali, curiosi che presto lo vogliono diventare, esuli, profughi e naufraghi. Luci basse, mi raccomando.

Dal Faro è Baustelle. Nel senso germanico di cantiere, sì. Di workinprogress, di °in fieri°. Di struttura modulare componibile. Ma soprattutto di banda toscana dei primi anni Duemila, maliziosa e intrigante, citazionista e luminosa. Rivelatrice di un suo *mondo* come poche altre. Da anni loro interpretano i miei pensieri più di chiunque altro, solo che nel loro spazio ufficiale non si può *sempre* dire la propria senza essere insultati gratuitamente. Per questo promuovo qui un Fair Being Baustellians. Sicuro che sia il giusto modo di relazionarsi alla leggiadria nobile che ci arriva da Montepulciano. Colgo l’occasione per dire che, in quanto attualmente indiegente, probabilmente mancherò al gig bolognese @Covo di venerdì 26 c.m. >e sì che per svariati motivi ci terrei davvero tanto. Ma non si può sapere…

L’inaugurazione ufficiale di questo glob avverrà alle ore 20 di lunedì 5 aprile p.v. ,in concomitanza con l’esatto trigesimo anno della mia sciagurata esistenza. Dopo lo spriz, girerà i dischi per voi… chiunque porti del buon bere, del buon parlare e della grande musica. Mettetevi il vestito buono, ché tra poco si comincia.

(note sull’autore :: narciso, nostalgico, retrofuturista, curioso. Dopo modeste esperienze lavorative nell’oscurità di un ufficio, che bramerebbe proseguire anche ora, si è dato al deejaying, ottenendo commissioni da non pochi locali della Venezia, Mestre e Marghera da bere. Alcune vecchie playlists sono rinvenibili all’url http://enver.blogspot.com .Al suo attivo anche la direzione di produzione di un cortometraggio passato agli Screenings della Mostra del Lido 2oo3, più una invidiata collezione di fallimenti caratteriali, sentimentali e professionali. Fanatico di tutto quel che non ho, ripetitivo anche all’eccesso e perché no?)

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