"Io, l’onorevole Hlinur Bjorn: trentaquattro anni di sfortune in tutti i colori dell’arcobaleno, barbuto inetto di parola, malato di pertosse e bevitore di whisky nella culla. Accecato dalle tette, ammutolito dalle labbra rosse, zoppicante di batticuore sulla strada della vita, chiamavo: ‘Ho fatto! La cacca! Venite a pulirmi il sedere! Cambiatemi il pannolino!’"…
(da "101 Reykjavìk", di Hallgrìmur Helgason, Guanda 2001)