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Autoaiuto* Chi l’ha detto che pensieri tenuti sotto vuoto per una settimana o forse più possono diventare stantii? Se fosse stato un esperimento e basta, sarebbe di certo riuscito: rileggendo il dispaccio di argomenti che crescevano quotidianamente, segnati sghembi o con iniziali o senza l’uso dei verbi, ho come l’idea che i dodici giorni trascorsi senza bloggare abbiano cristallizzato le questioni anziché esorcizzarle. Però affermo di aver riacquistato una qual volontà di esporre, di sottoporre, soprattutto di togliermi di mezzo questo maledetto foglietto che cominciava a diventare claustrofobico. Non ho più alibi, avendo tolto di mezzo anche l’ingombro di una interfaccia che incautamente scelsi e che inconsciamente non sentivo più mia, specie quando dovevo identificarmi e presentarmi all’esterno. In questo mese segnato dalle due pubblicità opposte, quella sensazionale di Spike Lee per Telecom, e quella plurimamente sbeffeggiata con Tonino Guerra, povero vecchio, che sbandiera ottimismo in tempi in cui anche i miliardari sono incarogniti e rabbuiati, è fatale trovarsi proprio malgrado nell’occhio del ciclone del disorientamento. Non vi dico la dissociazione mia (a) che è arrivata (cit.). Non ho più voglia di mettere dischi in giro. Di conseguenza non ho ascoltato e valutato che il 20% degli mp3 scaricati l’ultima settimana. Il mio professore di italiano e storia delle medie, uomo la cui scienza e il cui metodo innovativo (già negli anni Ottanta) mi ha profondamente segnato, è diventato assessore alla pubblica istruzione -contratterà aule coi vertici regionali, immagino, lui che è un uomo di contenuti, un ricercatore- in una giunta di cazzoni, provocandomi ulteriore perplessità: ci hanno veramente preso tutto (cit.). Ho problemi nei forum, litigo con tutt*. Avverto un forte bisogno di omogeneità. Avrei avuto voglia di uccidere Mollica con le mie mani per aver chiesto ad Almodòvar il perché abbia inserito ‘Cuore matto’ di Litteltoni nella Mala Educaciòn… dico, hai Almodòvar davanti a te e gli chiedi ‘ste minchiate? Avrei ucciso, seriamente, lo scippatore che mi ha sottratto il portafoglio appena arrivato a Bologna martedì per i Chk Chk Chk. Per fortuna mia l’ho beccato immediatamente, e per fortuna sua non avevo un coltello. Sono stato anche a PordenoneLegge al dibattito sullo strumento-blog, e ne ho ricavato per me una grande voglia di contenuto, di essenzialità, di scaraventare su carta telematica solo le cose veramente importanti, che devono restare o stimolare lettura e interesse. Non scrivo allo specchio, o almeno non saprei da che parte sviscerare una forma diaristica -il tema del meeting- senza sentire che mi sto doppiando. Sono già abbastanza in modalità svagata, che ogni sbracamento ulteriore potrebbe farmi perdere definitivamente la voglia di non fermarmi solamente a leggere gli/le altri/e.


Dall’edizione in imminente uscita inizia la mia collaborazione con Indiepop.it. Ne sono fiero e contento, da lettore che ero comincio a interagire e a pubblicare. Non cambierà la vita a nessuno, ma è una botta significante di cui avevo bisogno.


Mi chiedo quanti punti-scena si totalizzino nell’incocciare la propria faccia inserita nel faceroll… e se aumentano a seconda che l’incontro con se stessi avvenga nel proprio spazio, o in uno altrui… (e sì che ho appena postulato serietà a me stesso)


*da uno spunto interessante del discorso di Francesca Mazzucato alla blogconferenza di Pordenone. Peccato non sia stato approfondito il topic.


Flier parade. Così come mi sono venuti in mano, dopo l’accumulo post-!!! et coetera: Kings Of Convenience a Ferrara giovedì 4 novembre, teatro Nuovo ; CocoRosie e Davanti Ar Baratro sempre a Ferrara giovedì prossimo, il 7 ottobre, alla sala Estense (posti limitatissimi, 290) ; Offlaga Disco Pax e Pecksniff al Covo di Bologna, sabato (9 ottobre) ; Riotmaker night, con Amari, RoundPear e Scuola Furano sempre al Covo ma venerdì, l’8 (coi Polaroid a girare i dischi) ; stasera a Idice di San Lazzaro (BO) concerto pro-gattile, con D-Boons, Mersenne e Skinny Legs, questi ultimi filiazione dei Pecksniff -il dj set è sempre a cura dei polaroidi ; ieri (e vabbeh…) Paper Chase e Red Worm’s Farm assieme come nello split di RobotRadioRecords, al Covo ça va sans dir, ché si vede proprio che ha aperto (e già pregusto Enon e Decemberists in novembre, e Polly Paulusma a dicembre).


Nella diocesi. Che Fiò e Maxcar fossero tornati, si era già detto. Finalmente anche a noi poveri esploratori è visibile il blog del godfather Delio. Segnalo l’entrata di Mark di Rockit, bassista degli Stuka Mikasa già coi Catchpenny, e prezioso animatore dei siti baustelliani, il cui stile sarà certamente proficuo alla blogosfera; e -per stare in città- l’affermazione di Love-less, blog romano a più mani. Infine questo blog nuovo eppure datato perora la causa del neoassunto Ink come Poverino’s della settimana.


Pallidi tentativi di enver-m-blog proseguono.


Hanalei, glitchpop con un occhio ai Postal Service


Scarapocchio, pop deviato come d’uso a casa Snowdonia


Blouson Style Jacket degli Hepburns, un bellissimo accordo su Radio Khartoum Records


Made For Market degli islandesi Ampop, una gelida sigla per l’inverno che viene (su rokk.is, nelle colonne laterali, stanno playlist in mp3 di sole produzioni di quella terra, fra popp, indìrokk, rapp, poenk, metall…)


l’angolo del live: Jesus Etc. dei Wilco, dal live a DeKalb, Illinois, del 20 maggio (in questo sito giacciono decine di live di decine di indie bands, e non solo)

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